Una Leader premurosa
È questa la filosofia che guida Isabella Mandelli, top manager e artista eco-sociale, che è riuscita a fare della sua passione per l’arte e la pittura vero stile di vita e di lavoro
Una passione per la pittura coltivata fin da piccola, poi una strada diversa, gli studi, la carriera in una multinazionale americana del settore medicale, senza mai abbandonare del tutto quella parte di creatività insita in lei, poi un “banale” intoppo di percorso che la fa fermare a riflettere su quello che vuole veramente dalla sua vita e infine la decisione di seguire un’altra strada.
Il percorso di Isabella Mandelli è una splendida storia che ci insegna come nella vita si possa trovare il perfetto equilibrio, conciliando passione e lavoro, creatività e carriera, per raggiungere il benessere per sé e per gli altri. Basta crederci. “La pittura, in particolare con gli acquarelli, mi accompagna fin da quando ho 5 anni. Ho sempre disegnato degli amici immaginari, poi a un certo punto, come capita a molti, lo studio e il lavoro mi hanno fatto focalizzare su altri aspetti: numeri, carriera, obiettivi. Credevo di essere anche un bravo capo, i miei collaboratori raggiungevano tutti i risultati, prendevano premi e bonus, finché c’è stato in azienda una survey anonima rivolta ai dipendenti chiamati a giudicare il mio ruolo di leader. Ero convinta ovviamente che avrei ricevuto il massimo del punteggio e, invece, la sorpresa: sono stata bocciata in pieno. Mi è caduto il mondo addosso e ho cominciato a riflettere seriamente su cosa fosse successo e perché. E da questo “errore” è nata una grande opportunità. Perché da lì ho cominciato a sviluppare la mia filosofia dell’errore, ho iniziato a disegnare i miei Barabubbles e impostato in modo nuovo la mia vita”.
I Barabubbles sono una serie di personaggi che si basano sulla teoria degli stili comportamentali di Jung. Ognuno ha un proprio carattere: i quattro principali sono il giudizioso Finolu, l’energico Barabà – in cui Isabella si rispecchia – l’inguaribile ottimista Oco, il grande ascoltatore Boda. A questi si accompagnano altre figure acquatiche, draghi e oggetti antropomorfi che compongono le storie dei Barabubbles. “Raccontando le storie dei Barabubbles ho capito che le altre persone possono essere completamente diverse da noi e possono portare grandi risorse alla squadra. Attraverso le caratteristiche personali dei miei personaggi cerco di portare dei messaggi forti, come la benevolenza, l’accoglimento delle diversità, la disabilità, superare le etichette, che solo attraverso l’arte possono arrivare alle persone”. Una filosofia di vita precisa che Isabella ha trasportato anche nel mondo aziendale: “Quello che dico sempre al mio team è di non lasciare mai spegnere la propria scintilla, perché l’errore non esiste, tutto si trasforma in una creativa opportunità di crescita. Sul lavoro incoraggio sempre le persone a sentirsi libere e a esprimersi davvero fino in fondo. Togliendo il giudizio, l’errore non esiste. Quando una persona sbaglia, se ne accorge. Quindi è inutile punirla e accanirsi nel sottolineare le sue mancanze.
Per questo motivo, nel mio team nessuno può dire “Ho fatto un errore”. Noi lo chiamiamo: “idea propulsiva incrementale”. Perché, esattamente come nell’arte, da qualcosa di sbagliato o imprevisto può nascere qualcosa di nuovo e innovativo. Ho portato le emozioni dentro il lavoro, cercando di creare un ambiente il più possibile piacevole da vivere, puntando all’equilibrio tra lavoro e vita privata”.
Nel frattempo Isabella non ha smesso di dipingere, ha partecipato a mostre in giro per il mondo e ha continuato a fare carriera, fino a diventare Amministratore Delegato. E qui l’ennesima svolta: “Pochi mesi fa l’azienda ha avviato una nuova fase di riorganizzazione e mi ha offerto un’opportunità di carriera davvero molto interessante. Ma la mia parte creativa si è fatta sentire facendomi capire che ormai anche in quell’ambito stavo facendo qualcosa di altrettanto grande e importante, portando in giro messaggi forti e prendendomi cura delle persone. Così ho capito qual era davvero la mia vocazione e la mia passione di vita, la mia scintilla creativa, e così, pur a malincuore, ho declinato l’offerta e deciso di investire tutto nel mio progetto”. Oggi Isabella gira il mondo portando la sua filosofia all’interno delle aziende, con workshop formativi basati sull’arte, sulle emozioni e sul concetto del leader premuroso, un’evoluzione del leader gentile ormai piuttosto gettonato. “Cerco di far capire ai manager quanto la fiducia, il fatto di stare insieme, di sperimentare insieme, di abbassare le gerarchie possa portare davvero a una coesione, a una felicità, a un benessere collettivo. Io la chiamo leadership premurosa, perché va oltre la gentilezza ma si prende davvero cura degli altri, è un leader più umano, con dei valori, che vuole il bene di chi lavora con lui”. Una mission bellissima e impegnativa che l’energica Isabella vuole estendere anche ad altre realtà come ad esempio gli ospedali. E che, avendola conosciuta seppur solo per il tempo di un’intervista, siamo sicure realizzerà alla grande.
Isabella Mandelli
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