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Come trasformare una passione in lavoro?

Come trasformare una passione in lavoro?

Ce lo racconta Claudia, alias Cook di Gusto, autrice di molte delle ricette del nostro Magazine



“Cucinare è nel mio DNA, sono cresciuta in una famiglia dalla forte componente femminile e la cucina è sempre stata, fin da quando ero piccola, il punto di riferimento della casa. In più sono una buona forchetta, quindi amo sperimentare nuove ricette ma anche assaggiarle!”.

In realtà, però, Claudia per trent’anni ha lavorato a tempo pieno nel settore del turismo: “Una parte della mia famiglia ha un’agenzia di viaggi nel centro di Padova specializzata in business travel, un lavoro tanto appassionante quanto impegnativo. Ho lavorato per anni a ritmi frenetici, viaggiando per il mondo, finché, a un certo punto, ho sentito il bisogno di avere più tempo per me stessa: ho scelto il part-time e ho cominciato a dedicarmi alla mia passione di sempre, la cucina.

Come prima cosa ho fatto ordine nelle mie ricette – ne avevo tantissime, sparse in quaderni, blocchi, foglietti, ritagli di giornale – ed essendo una persona molto digital ho pensato di raccoglierle in un blog per condividerle con gli altri”.

Poi è arrivato il Covid e il settore del turismo è uno dei più colpiti. “Sono rimasta a casa dal lavoro e così, avendo ancora più tempo da dedicare alla cucina, ho deciso di farlo in modo più sistematico, studiando, aggiornandomi e trasformando questa passione in un lavoro. Ho cominciato a cucinare per gli altri, proponendomi come Chef a domicilio, ossia preparando pasti nella mia grande cucina da portare a casa delle persone. Dal momento che quasi tutti i ristoranti lavoravano con il delivery soprattutto nell’weekend, mi sono ritagliata una “nicchia di mercato” durante la settimana: ho scoperto, infatti, che ci sono molte persone che, per svariati motivi, apprezzano una cena pronta dal lunedì al venerdì: perché lavorano molto, perché non sanno cucinare o non ne hanno voglia ma devono mettere a tavola tutta la famiglia… E così, io cucino ricette espresse per loro – può essere un intero menù o solo una portata o un dolce – e poi consegno con la mia inseparabile bicicletta. In più ci sono i corsi on line e la gestione dei miei canali social, attraverso i quali ho conosciuto realtà e persone davvero interessanti”. Il passaparola in città ha fatto il resto e sono arrivate le prime soddisfazioni personali e professionali, con l’aumento del lavoro e le richieste di collaborazioni anche importanti.

“Spero di tornare presto al mio lavoro in agenzia e a viaggiare – perché viaggiare vuol dire anche conoscere cucine e piatti nuovi! – ma sicuramente quello che ho costruito fin qui come “zia cook” resterà parte integrante della mia vita”. Chissà che, tornando a viaggiare, Cook di Gusto non valichi i confini e diventi un brand di respiro internazionale…

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